HIMACS: Centro ospedaliero per bambini Maktub

In un ospedale, l’ambiente, l'organizzazione e il sistema di funzionamento, influenzano fortemente i pazienti e possono provocare stress. Nel caso in cui i pazienti siano bambini, l’impatto è ancora più forte a causa dell’associazione mentale e del valore affettivo che il bambino sviluppa nei confronti dell'ambiente che lo circonda.

Questo progetto, ispirato dalla sensibilità emotiva e dalla positività che contraddistingue i più piccoli, è nato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Aladina e l'Università di Granada per attrezzare il Centro Maktub con i migliori impianti e le più avanzate tecnologie per i trapianti di midollo osseo, dai percorsi elettrici non incrociati ai sistemi innovativi di pressurizzazione.

L'architetto Elisa Valero ha realizzato lo spazio in modo tale da ridurre la sensazione di isolamento a cui sono soggetti i bambini immunodepressi. La nuova progettazione degli spazi mira a risolvere le necessità funzionali attraverso l'eliminazione o la trasformazione di quelli che normalmente vengono percepiti come elementi ospedalieri.

L'unità è formata da sei box, dislocati lungo il lato sud dell'ala, che si affacciano sulla galleria di vetro che accoglie le visite dei familiari. L’obiettivo iniziale era quello di realizzare un ampliamento e per questo gli spazi sono stati ridistribuiti in modo da adattarli ai vincoli che la struttura e la rete fognaria preesistenti impongono. Si dovevano, inoltre, eliminare gli ostacoli che impedivano la visuale verso l'esterno. Il vecchio corridoio centrale, che non disponeva di luce naturale, diventa ora una galleria illuminata da grandi finestre che si affacciano su un giardino. Tra il corridoio e le stanze incontriamo le aree di servizio, situate all'interno di vani di diversa grandezza, contribuendo quindi a creare grande varietà degli spazi. 

spazi mira a risolvere le necessità funzionali attraverso l'eliminazione o la trasformazione di quelli che normalmente vengono percepiti come elementi ospedalieri.

L'unità è formata da sei box, dislocati lungo il lato sud dell'ala, che si affacciano sulla galleria di vetro che accoglie le visite dei familiari. L’obiettivo iniziale era quello di realizzare un ampliamento e per questo gli spazi sono stati ridistribuiti in modo da adattarli ai vincoli che la struttura e la rete fognaria preesistenti impongono. Si dovevano, inoltre, eliminare gli ostacoli che impedivano la visuale verso l'esterno. Il vecchio corridoio centrale, che non disponeva di luce naturale, diventa ora una galleria illuminata da grandi finestre che si affacciano su un giardino. Tra il corridoio e le stanze incontriamo le aree di servizio, situate all'interno di vani di diversa grandezza, contribuendo quindi a creare grande varietà degli spazi. 

Il lavoro è stato realizzato in due mesi con la difficoltà aggiunta che il piano superiore e inferiore dell'ospedale continuavano ad essere utilizzati durante i lavori. Ciò ha richiesto una straordinaria precisione ed il coordinamento delle diverse attività.

Proprio per questo l'architetto ha deciso di utilizzare nuovi materiali, tra cui HIMACS. Il progetto richiedeva un materiale termoformante, dall'aspetto elegante e pulito, che permettesse di eliminare le giunture, tra le varie strutture. "Cercavo un materiale che fosse duraturo, che rispettasse le normative ospedaliere e che potesse essere modellato per eliminare gli spigoli nel corridoio, in modo da evitare l'urto dei lettini che dovevano entrare e uscire dalle

stanze", afferma l’architetto Valero. Non è quindi stato necessario utilizzare i protettori per i colpi, minimizzando così la presenza di apparecchi. Tutto ciò unito al gioco di colori e geometrie ha contribuito a creare un'atmosfera ludica e piacevole.

Grazie alle sue proprietà asettiche, la facilità di pulizia, la resistenza agli agenti chimici, la Pietra Acrilica di Nuova Generazione è raccomandata in cliniche e spazi sanitari che devono rispettare gli standard igienici più elevati. Le qualità estetiche di HIMACS creano ambienti caldi e accoglienti, anche in spazi che normalmente non lo sono per definizione. Alcuni studi hanno dimostrato che questa caratteristica ha un'influenza positiva sui pazienti e sulla loro convalescenza.